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È l’uomo a dire prima “Ti amo” rispetto alla donna

La fatidica frase arriva in media dopo 107 giorni di frequentazione, tre mesi e mezzo, mentre per la partner il tempo si allunga a 122 giorni, quattro mesi. Ed è l’uomo a dire prima “Ti amo” rispetto alla donna. Lo rileva una ricerca della Abertay University di Dundee, pubblicata sulla rivista Journal of Social and Personal Relationships e di cui dà notizia la British Psychological Society.

I risultati dello studio ribaltano gli stereotipi di genere che potrebbero portare a credere che le donne siano più propense a confessare i propri sentimenti per prime. La ricerca ha passato al setaccio 3.109 adulti provenienti da Australia, Brasile, Cile, Colombia, Francia, Polonia e Regno Unito. L’85% erano eterosessuali e per oltre il 70% si trattava di donne. I partecipanti hanno completato diversi questionari online. Ad iniziare da un test di sei domande sulle confessioni d’amore, che includevano quella su quale dei partner avesse detto “Ti amo” per primo nella relazione più recente. Ma vi erano approfondimenti anche sul momento si fosse iniziato a pensare di dire che si era innamorati, pur non dichiarandosi. In sei dei sette Paesi esaminati, è emerso il dato che gli uomini erano più propensi a confessare l’amore per primi nelle relazioni rispetto alle donne, anche se erano le donne stesse a riferirlo in maggior percentuale.

Non c’era differenza di genere significativa nel lasso di tempo in cui i partecipanti hanno iniziato a pensare di confessare il proprio amore: per le donne, in media, 77 giorni dall’inizio di una relazione, per gli uomini 69. Sia gli uomini che le donne hanno riferito di essere felici di ascoltare le dichiarazioni d’amore da parte del partner. Il team di ricerca osserva che occorre prestare attenzione quando si interpretano i dati, in particolare sulla differenza relativa in giorni. Molti partecipanti potrebbero anche aver avuto un “ricordo fallibile” del momento esatto della loro confessione. Sebbene lo studio coprisse una forte diffusione geografica, inoltre, né l’Africa né l’Asia sono state trattate.

Redazione

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