Salute

Otite del nuotatore: in estate casi in aumento, ecco come riconoscerla e prevenirla

Con l’arrivo dell’estate e il maggior tempo trascorso in acqua, si registra una forte impennata di casi di otite esterna, conosciuta anche come “otite del nuotatore”. Si tratta di un’infezione del condotto uditivo esterno, favorita dal ristagno di acqua che può compromettere la barriera protettiva dell’orecchio e creare un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri o funghi.

Perché si sviluppa l’otite esterna

Il meccanismo è semplice: l’acqua che resta intrappolata nell’orecchio può provocare la macerazione delle cellule che rivestono il condotto uditivo. In presenza di residui di cerume, questo effetto è amplificato, ma anche le orecchie perfettamente pulite non sono al sicuro, specie se esposte ad acque contaminate. Persino i mari limpidi, come quelli delle Maldive, possono nascondere insidie: la loro ricchezza di microrganismi rende consigliabile un risciacquo con acqua dolce dopo l’immersione.

I sintomi: dall’acqua che “non esce” al dolore notturno

I primi segnali dell’otite esterna sono subdoli: una sensazione persistente di orecchio “pieno”, come se ci fosse ancora dell’acqua all’interno. Il cerume, che è igroscopico, tende infatti ad assorbire liquidi e gonfiarsi. Da qui può derivare una lieve ipoacusia (calo dell’udito) o un fastidioso prurito, che facilmente induce a manovre scorrette con cotton fioc o fazzoletti. Questi tentativi, anziché risolvere il problema, rischiano di peggiorarlo, portando infine a dolore acuto, soprattutto nelle ore notturne.

Cosa fare in caso di infezione

Una volta comparsi i sintomi, è importante rivolgersi a uno specialista. Il trattamento prevede una pulizia mirata del condotto uditivo, effettuata senza lavaggi (sconsigliati), ma con strumenti specifici. Segue una terapia topica con gocce auricolari a base di antibiotici e cortisone, da applicare per circa una settimana. In alcuni casi può essere utilizzato uno stoppino auricolare imbevuto di farmaco, utile a mantenere il medicinale a contatto con la parte infetta.

Come prevenire

La prevenzione passa innanzitutto da una corretta igiene: è utile sottoporsi a un controllo otorinolaringoiatrico prima delle vacanze, così da eliminare eventuali detriti di cerume o cellule morte. Va evitato l’uso dei bastoncini cotonati, che possono lesionare il condotto o spingere in profondità il cerume. Se si percepiscono le orecchie bagnate dopo un bagno, meglio asciugarle con un getto d’aria tiepida del phon. L’uso dei tappi auricolari è sconsigliato, perché possono peggiorare la situazione favorendo l’accumulo di acqua e cerume.

Con pochi accorgimenti è possibile godersi l’estate senza incorrere in questa fastidiosa, ma evitabile, complicazione.