Alimentazione

Il “Capo in B”: la bevanda estiva simbolo di Trieste

Trieste, città di confine con un’anima mitteleuropea, è famosa per la sua cultura del caffè, una tradizione radicata che va ben oltre il semplice rito della colazione. Qui il caffè è un’arte e una filosofia di vita, servito in molte varianti, spesso accompagnato da termini e usanze che lo rendono unico nel panorama italiano. Se d’inverno il protagonista assoluto è il “nero” (l’espresso), in estate la bevanda che trionfa per eccellenza è il “Capo in B”, il rinfrescante caffè freddo servito nel caratteristico bicchiere di vetro.

Il lessico del caffè a Trieste

Prima di addentrarci nel fascino del “Capo in B”, è necessario comprendere il linguaggio del caffè triestino, differente da quello utilizzato nel resto d’Italia. A Trieste:

  • “Nero” è l’espresso classico, che altrove sarebbe chiamato semplicemente “caffè”.
  • “Capo” è il caffè macchiato, con una piccola aggiunta di latte.
  • “Capo in B”, invece, è il caffè macchiato servito in un bicchiere di vetro.
  • “Goccia” indica una macchiatura di latte ancora più ridotta.
  • “Deca” è il decaffeinato, mentre il “Lungo” è il caffè con più acqua rispetto all’espresso standard.

Il “Capo in B” estivo: la variante perfetta per rinfrescarsi

Durante i mesi estivi, quando il caldo si fa sentire anche nella ventosa Trieste, il “Capo in B” si trasforma in una versione fredda, diventando la bevanda ideale per trovare refrigerio senza rinunciare al piacere del caffè. La ricetta è semplice ma efficace: il classico caffè macchiato viene raffreddato con ghiaccio e servito nel caratteristico bicchiere di vetro, che esalta il contrasto tra il caffè scuro e la schiuma chiara del latte.

Questa bevanda è perfetta per una pausa nelle storiche caffetterie triestine o per una sosta veloce prima di una passeggiata lungo le Rive, il Molo Audace o la Piazza Unità d’Italia. La sua popolarità è tale che molti baristi triestini lo preparano in grandi quantità da servire immediatamente ai clienti in cerca di ristoro.

Come preparare un ottimo “Capo in B” freddo a casa

Se non si ha la possibilità di gustarlo in uno dei tanti caffè di Trieste, è possibile replicare la ricetta anche a casa con pochi e semplici passaggi:

Ingredienti:

  • 1 espresso ristretto (meglio se con miscela arabica per un gusto più aromatico)
  • 30 ml di latte fresco (preferibilmente intero per una migliore cremosità)
  • 3 o 4 cubetti di ghiaccio
  • Zucchero a piacere

Preparazione:

  1. Prepara un espresso ristretto con la moka o con una macchina da caffè.
  2. In un bicchiere di vetro, aggiungi i cubetti di ghiaccio.
  3. Versa sopra il caffè caldo in modo che il ghiaccio lo raffreddi rapidamente.
  4. Scalda leggermente il latte e montalo per ottenere una schiuma morbida, poi versalo sopra il caffè.
  5. Mescola delicatamente e, se lo desideri, aggiungi zucchero o dolcificanti.

Il risultato è un caffè macchiato freddo, rinfrescante e leggero, perfetto per le calde giornate estive.

Un rituale triestino da scoprire

Per chi visita Trieste d’estate, provare un Capo in B freddo è quasi un obbligo. La città offre un’ampia selezione di caffetterie storiche, come il Caffè San Marco, il Caffè degli Specchi e il Caffè Tommaseo, dove si può assaporare questa specialità immersi nell’atmosfera unica della capitale del caffè italiano.

Il “Capo in B” non è solo una bevanda, ma un simbolo della convivialità triestina. Sedersi a un tavolino, sorseggiare questo caffè freddo e osservare la città che scorre è un’esperienza che unisce cultura, gusto e tradizione.

Se c’è una certezza, è che a Trieste il caffè non è mai solo una semplice tazzina: è un mondo da esplorare, un lessico da imparare e una tradizione da vivere, anche (e soprattutto) nelle torride giornate estive.