L’ipnosi può essere utilizzata per curare diversi disturbi dell’ansia, come ad esempio gli attacchi di panico. Oggi vi spiegheremo come agisce questa pratica sulla psiche e quali benefici porterà alla vostra vita.
Gli attacchi di panico sono dei disturbi spesso legati all’ansia, ma non solo. Possono anche manifestarsi in modo isolato, o associati ad altri disturbi psichici.
Chi ne soffre ha paura che il cuore si fermi e di non riuscire più a respirare. La durata della crisi è di solito breve, e va da pochi secondi fino a un’ora. L’attacco è seguito poi da una fase post-critica, che può durare alcune ore ed è contraddistinta da astenia, obnubilamento e vertigini.
È quindi facile immaginare quanto sia debilitante questo disturbo per chi ne soffre. Chi è colpito da crisi di panico, più o meno frequenti, tende a evitare tutte le situazioni in cui si palesa.
L’attacco di panico può manifestarsi fuori o in casa. Ma di solito è più frequente che accadano in automobile, oppure sui mezzi di trasporto, sul posto di lavoro e nei locali pubblici, come al cinema o, più sovente al supermercato. Non esiste un fattore scatenante vero e proprio, per il soggetto è sufficiente entrare in contatto con le situazioni temute.
Come suggerisce anche l’ipnologo di Rimini Loris Falconi nel suo sito, è possibile però curare questo disturbo tramite l’ipnosi.
L’ipnosi viene utilizzata soprattutto per alleviare i sintomi e curare i disturbi legati allo stress e all’ansia, come appunto gli attacchi di panico.
Questo perché l’ipnosi attiva la produzione di endorfine e aiuta a ritrovare armonia, equilibrio e pace interiore.
Durante la seduta ipnotica si coinvolgono tutti i sensi del paziente, a partire dai tre principali livelli di elaborazione della cosiddetta realtà: livello dialogico-cognitivo; livello simbolico-immaginativo; livello emotivo-sensoriale. Ogni individuo che soffre di disturbo di panico ha bisogno di comprendere che, per quanto spiacevole sia stato il primo attacco di panico, è sopravvissuto. Inoltre è importante prendere coscienza che si dispone delle risorse necessarie per aiutare se stessi ad uscirne. Per fare questo ci si serve dell’ipnosi.
Il paziente viene fatto rilassare e indotto in uno stato di trance. Quindi l’ipnologo gli farà visualizzare la situazione correlata all’attacco di panico. Per gestire l’ansia che ne potrebbe immediatamente scaturire, l’ipnologo suggerisce la respirazione diaframmatica.
Poi in seguito potrà suggestionare il paziente ad immaginare di sedersi e a spostare l’attenzione verso il mondo esterno, su persone o oggetti immaginari da osservare nel dettaglio. Queste suggestioni serviranno al paziente per trovare un rifugio nel momento del bisogno. In questo modo, di fronte a situazioni destabilizzanti, potrà ritrovare la serenità avvertita durante la trance.
Quando la persona si ritroverà all’interno della stessa situazione che ha provocato l’attacco di panico potrà quindi utilizzare lo stesso procedimento, ovvero realizzare nella realtà ciò che ha vissuto grazie all’immaginazione guidata.
E voi, avete mai provato l’ipnosi per curare i vostri disturbi?
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