La malattia del ferro è sempre più diffusa. E’ di un disturbo di natura genetica che poart il corpo ad assorbire troppo ferro dai cibi. Il difetto genetico viene ereditato da entrambi i genitori. Un nuovo studio della Exeter University sostiene che possa colpire almeno 20 volte di più di quello che si pensasse.
Non tutte le forme di questa malattia sono gravi. Si stimava che interessasse in modo serio una persona ogni 100 pazienti. La nuova ricerca sottolinea che il livello potrebbe essere di 1 su 10 per le donne e di 1 su 5 per gli uomini. Le persone nord europee sono quelle più colpite.
Nei primi stadi la malattia è asintomatica. Il ferro in eccesso svolge la sua azione tossica in modo lento e silenzioso. Quando ci sono, l’emocromatosi si manifesta con: stanchezza cronica; problemi alle articolazioni. Inoltre con problemi alla pelle; problemi sessuali.
Se non curata si può arrivare a complicanze serie come il diabete; l’impotenza; l’amenorrea; la sterilità; lo scompenso cardiaco. Inoltre la cirrosi epatica; il cancro al fegato; le aritmie; le artropatie; l’osteoporosi.
La terapia è semplice. Viene fatta attraverso un salasso, cioè nella rimozione del sangue, per rimuovere il ferro in eccesso. Viene fatto settimanalmente per i casi più importanti o quindicinali o mensili negli altri episodi. Se non sono intervenute le complicanze, la qualità della vita dei pazienti è buona.
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