Salute

Implantologia dentale: cos’è e a cosa serve?

L’implantologia consente di ripristinare la funzionalità masticatoria e della bocca e l’armonia estetica del sorriso mediante l’utilizzo di impianti dentali, in grado di sostituire uno o più elementi dentari assenti.

Gli impianti sono dei dispositivi che vengono inseriti nell’osso mandibolare o mascellare.

Sull’impianto è possibile avvitare la corona protesica (generalmente fatta di ceramica) che riproduce esattamente forma e colore del dente o dei denti mancanti.

Come qualsiasi altra pratica chirurgica, l’implantologia è stata oggetto di studi continui, che nel corso degli anni hanno permesso di ottenere significativi progressi tecnici: i risultati raggiunti permettono di minimizzare i disagi post-operatori del paziente e di garantire un’altissima percentuale di successo degli interventi eseguiti.

Come si esegue l’implantologia dentale?

L’implantologia può essere eseguita nella maggior parte dei pazienti, dopo un’attenta valutazione delle condizioni di salute sistemica.

Prima di eseguire l’intervento, il chirurgo ha la possibilità (quando si rende necessario) di esaminare accuratamente le condizioni anatomiche del sito da trattare attraverso una TAC, ovvero un’indagine radiografica che fornisce immagini tridimensionali.

L’intervento di chirurgia implantare inizia con l’anestesia locale. Successivamente viene praticata un’incisione che permette di esporre la cresta ossea. Il sito dove viene inserito l’impianto viene adeguatamente preparato e conformato da frese appositamente disegnate per questo scopo. Dopo il posizionamento dell’impianto, la gengiva viene richiusa attraverso dei punti di sutura.

In condizioni di normalità, dopo circa due-tre mesi dall’intervento è possibile posizionare la corona protesica.

Questo tempo di attesa consente l’osteointegrazione, fenomeno attraverso il quale osso e impianto entrano in contatto.

Implantologia dentale a carico immediato

In alcuni casi molto selezionati è possibile avvitare una corona protesica provvisoria entro 24/48 ore dalla chirurgia implantare.

Questo è stato reso possibile dai progressi clinici, scientifici e tecnologici che sono avvenuti negli ultimi anni e grazie a uno sviluppo dei materiali che vengono utilizzati.

Per poter eseguire queste procedure è necessario che l’impianto raggiunga un’elevata stabilità al momento del posizionamento e che il caso presenti tutte le indicazioni necessarie.

Bisogna sottolineare che questa procedura comporta dei rischi maggiori rispetto all’implantologia “standard”, in cui si attendono i mesi necessari all’osteointegrazione prima di posizionare la corona protesica.

Vantaggi dell’implantologia dentale a carico immediato

Rispetto alla tecnica tradizionale l’implantologia dentale a carico immediato presenta diversi vantaggi:

  • Riduzione dei tempi
  • Offre estetica e funzionalità immediate

Per essere certi di ottenere un buon risultato è però necessario accertarsi che gli impianti dentali siano di buona qualità e che siano considerati idonei dal Ministero della Salute.

Perimplantiti

Gli impianti dentali possono presentare delle complicenze. Tra queste ci sono le complicanze biologiche.

Così come i tessuti parodontali (che circondano l’elemento dentario) anche i tessuti peri-implantari possono presentare delle problematiche infiammatorie su base infettiva, conosciute come malattie peri-implantari.

Tra queste, si possono distinguere due entità:

  • Mucosite
  • Peri-implantite

La mucosite è un’infiammazione della gengiva che circonda l’impianto ed è totalmente reversibile.

La peri-implantite invece coinvolge anche l’osso di sostegno dell’impianto, che come conseguenza si riassorbe. Questa patologia, nei casi più gravi, può portare alla perdita dell’impianto.

Al giorno d’oggi queste condizioni patologiche sono sempre più frequenti. Chiediamo ulteriori dettagli a Maurizio Silvestri e Giacomo Piacentini, chirurghi odontoiatri formatori del corso in Terapia Implantare.

“Se non si agisce tempestivamente, la perimplantite può compromettere la stabilità dell’impianto, che può addirittura essere perso. Queste patologie, se correttamente diagnosticate, possono essere intercettate e adeguatamente trattate. Nel nostro corso ce ne occupiamo, alternando alla teoria molte sessioni pratiche, come quelle di Live Surgery, per preparare i chirurghi ad affrontare possibili scenari clinici differenti. Tra gli argomenti trattati ci sono anche la gestione tessuti molli perimplantari e le tecniche di base per l’aumento dei volumi ossei.”

SP

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