Non è una scelta ambientalista bensì una decisione legata alla guerra in Ucraina: l’Italia punta a risparmiare energia. L’obiettivo è diversificare gli approvvigionamenti di metano smontando la dipendenza dai russi che, ad oggi, forniscono all’Italia il 38% del fabbisogno. Scatta l’obbligo di iniziare a razionare i consumi di uffici ed abitazioni. Se l’Europa dovesse adottare la linea dell’embargo del metano, il piano nazionale è quello di limitare i consumi, pompando le riserve attuali nella stagione estiva per non trovarsi scoperti in inverno.
Da maggio il Governo dà il via all’operazione termostato. Un emendamento al decreto Bollette prevede in tutti gli uffici pubblici (esclusi ospedali e case di cura) di tenere i condizionatori a non meno di 27 gradi con una tolleranza massima di due (dunque 25 gradi). In inverno i riscaldamenti dovranno rispettare il limite di 19 gradi, con una tolleranza fino a 21. L’obiettivo è ridurre i consumi di metano per 4 miliardi di metri cubi all’anno.
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