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Continua il sostegno alle scuole di montagna in Piemonte

Anche per l’anno scolastico 2023-2024 la Regione Piemonte sosterrà la tutela e lo sviluppo delle scuole di montagna. Una delibera approvata dalla Giunta su iniziativa del vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso stabilisce l’apertura di un bando che assegna alle Unioni montane contributi per oltre 525.000 euro per raggiungere due obiettivi:

* copertura dei costi sostenuti per l’impiego di personale che consenta il mantenimento delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie ubicate in contesti montani di particolare marginalità, in modo da non rendere disagevole la frequenza scolastica in caso di cessazione del servizio, per un importo massimo di 18.000 euro per ciascuna iniziativa, elevabile a 36.000 per le scuole primarie di primo grado con più di 10 alunni e con situazione di pluriclasse con più di tre gruppi classe;

* razionalizzazione di particolari realtà di pluriclasse, con un importo massimo per ciascuna iniziativa di 5.000 euro nella scuola primaria e di 8.000 euro nella scuola secondaria di primo grado.

“Preservare il futuro delle nostre montagne, radici della nostra stessa identità e non sono solo un gioiello di bellezza e natura, significa investire nelle scuole, i luoghi in cui questo futuro si coltiva giorno dopo giorno” affermano il presidente della Regione Alberto Cirio ed il vicepresidente Fabio Carosso, sottolineando che “l’obiettivo è tutelare le scuole di montagna e sostenere i piccoli Comuni, agevolandoli nel mantenimento sul territorio dei servizi alla famiglia. Un supporto concreto agli amministratori che con coraggio e visione scelgono, nonostante le difficoltà di bilancio, di mantenere sulle loro montagne quei presidi fondamentali che le scuole rappresentano. Stiamo investendo molto sulla montagna e continueremo a farlo, anche con le risorse che derivano dai fondi europei.”

L’assessore all’Istruzione e Merito Elena Chiorino lo ha definito “un intervento prezioso che contribuisce a frenare lo spopolamento e mantenere vivi i piccoli centri della montagna piemontese. Le scuole rappresentano il punto di riferimento fondamentale nella vita delle nostre comunità locali: dove queste sono assenti o si chiudono, la comunità si spegne perchè viene meno un servizio essenziale per la prosecuzione naturale della vita di comunità; è qui che i bambini entrano a far parte della società e sviluppano relazioni, embrione di quella dimensione sociale che ne farà i cittadini di domani. Lo sforzo del mantenimento dei presidi scolastici va dunque nella direzione a contrasto della desertificazione dei territori”.

Nei programmi didattici che saranno presentati dalle Unioni montane in accordo con gli Istituti scolastici di riferimento si dovrà valutare la presenza o meno in zona di altri istituti scolastici completi di servizi e dei tempi necessari per raggiungerli secondo criteri come l’altitudine, la distanza tra i plessi e i tempi di percorrenza. Inoltre, andrà considerata la necessità di garantire il diritto all’istruzione ovviando al disagio subito da alunni che in caso di cessazione del servizio sarebbero costretti a frequentare altre sedi scolastiche problematiche da raggiungere per le famiglie residenti in contesti montani di forte marginalità, con conseguente rischio di spopolamento dei paesi.

Redazione

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