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Diversificazione delle aziende agricole in Toscana: bando da 18,8 milioni

Dalle fattorie didattiche all’enoturismo o all’oleoturismo. Sono solo alcune delle attività extra-agricole che si possono svolgere nelle aziende agricole e che sono le protagoniste del bando per investimenti mirati alla diversificazione in attività non agricole nell’ambito del Complemento per lo Sviluppo Rurale (CSR) FEASR 2023-2027 per l’anno 2024.

Con una dotazione finanziaria di 18,8 milioni il bando è legato a due obiettivi specifici:

– migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività dell’azienda agricola nel breve e nel lungo periodo, anche attraverso una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione;

– promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, inclusa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, compresa la bioeconomia circolare e la selvicoltura sostenibile.

“Dietro al concetto “diversificazione” delle aziende agricole – ha detto il presidente Eugenio Giani – ci sono moltissime iniziative, segnale di nuove strategie aziendali, soluzioni imprenditoriali che nascono per dare risposte al territorio e alle particolari esigenze di consumatori e utenti. Sono nuove forme a cui abbiamo il dovere di dare attenzione e sostegno”.

“Ci auguriamo che questo bando trovi molte adesioni – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – perché possiamo sostenere le strategie imprenditoriali che si evolvono, le complesse interrelazioni tra le diverse funzioni e quelle forme innovative che garantiscono lo sviluppo delle aziende agricole diversificate anche nelle aree più svantaggiate”.

La concessione del sostegno agli investimenti prevede che l’azienda agricola realizzi attività agricole come: l’ospitalità, compresa l’ospitalità in spazi aperti, somministrazione pasti, degustazione e organizzazione di eventi promozionali all’agricoltura sociale; attività educative/didattiche (fattorie didattiche); attività di trasformazione di prodotti agricoli e la loro lavorazione e commercializzazione in punti vendita aziendali; attività turistico ricreative e attività legate alle tradizioni rurali e alla valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche compreso enoturismo e oleoturismo.

L’entità del sostegno è pari al 50% per tutti gli investimenti ammissibili con una maggiorazione del 10% per gli investimenti in zona montana individuata ai sensi del comma 1 lett. A) dell’art.32 del Reg.(UE) n.1305/2013.

Le domande di aiuto si possono presentare su ARTEA a partire dal 9 gennaio 2025 e fino alle ore 13 del 31 gennaio 2025.

Redazione

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