Categories: Scienza e Tecnologia

Soluzioni innovative per i reflui degli allevamenti in Piemonte

Approvato dalla Giunta regionale un aggiornamento delle disposizioni del Piano Stralcio Agricoltura, attuativo del Piano sulla qualità dell’aria del Piemonte.

Recependo le istanze e valutata la fattibilità sotto il profilo tecnico e giuridico, il nuovo testo specifica la possibilità di utilizzo di pratiche e tecniche innovative per la gestione dei reflui degli allevamenti utilizzabili anche in alternativa alle attuali tecniche di copertura dei cumuli e delle vasche di stoccaggio, a condizione che sia garantita, sulla base di studi scientifici effettuati da università ed enti di ricerca, almeno la medesima riduzione emissiva attesa.

L’obbligo di copertura dei depositi temporanei, cumuli e vasche di stoccaggio, dei reflui degli allevamenti – l’insieme di scarti solidi e liquidi provenienti dagli allevamenti di animali domestici e da fattoria – per ridurre le emissioni di ammoniaca in atmosfera, come componente nella formazione del PM10, era una delle misure previste per consentire il rientro nei limiti di qualità dell’aria entro il 2030, ma, allo stesso tempo, era anche una delle principali criticità evidenziate dal mondo agricolo.

«Con questa delibera abbiamo convenuto di eliminare l’obbligo di copertura delle vasche adottando misure più sostenibili, biologiche e meno impattanti per gli allevatori – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Si tratta di un aggiornamento che permette infatti di coniugare due aspetti egualmente importanti: da una parte perseguire sulla strada della riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera e dall’altra sostenere il nostro comparto agricolo con le sue produzioni di eccellenza».

Paolo Bongioanni, assessore all’Agricoltura e Cibo, si è detto «molto lieto di essere riuscito assieme all’assessore Marnati, alla direzione Ambiente e ad Arpa Piemonte, a individuare il percorso normativo per superare l’obbligo delle coperture dei depositi in modo sostenibile per le aziende, uno dei problemi denunciati con maggiore preoccupazione dai nostri agricoltori. Il prossimo traguardo è riuscire a dare certezza al problema degli abbruciamenti, su cui siamo ugualmente al lavoro».

Redazione

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