Salute

Il volontariato serve veramente all’Italia?

“Lavorando da tanti anni come psicologa psicoterapeuta nel territorio aquilano, ad Avezzano, ho iniziato come tante mie colleghe psicologhe a prestare la mia opera “volontariamente” in ospedali e cliniche, dove c’era più bisogno di psicologia. Ho assistito, per anni, gratuitamente, malati oncologici e terminali, persone colpite da patologie degenerative del sistema nervoso, e da varie forme di dipendenza”. E’ quanto racconta alla nostra redazione la dottoressa Floriana De Michele, Psicologa Psicoterapeuta.

“Per me questo costituiva una prestazione a metà strada tra l’umanitario e il tirocinio, ma non per questo non assorbiva tutte le mie energie. Da allora ho fatto tanta strada, ed ora sono un’affermata professionista nel territorio marsicano e regionale, eppure mi chiedo sempre se quegli anni sono stati utili, oltre che per me, anche per la collettività.

Andiamo per ordine. Si fa un gran parlare ultimamente di associazioni di volontariato Onlus, che nascono, anche incoraggiate dalla politica dello Stato, delle Regione o di altre fondazioni di varia origine. Ma alla base del volontariato dovrebbe esserci uno spirito altruistico e questo non sempre è vero. Il comportamento del buon samaritano esiste veramente? O è il più delle volte un “buonismo”,  un modo per pulirsi la coscienza?”.

Il volontariato: cos’è

La psicologia fa chiarezza. Per chi vuole approfondire questo argomento si può leggere il post del blog in www.studiopsicologiaabruzzo.it/psicologo/volontariato-e-psicologia.html. Quello che si evince è che ci sono sei diverse motivazioni al volontariato, che vanno dai valori personali, dalla messa in pratica dello proprie abilità inespresse, ai valori sociali, di carriera , miglioramento, o protezione (cioè proteggere l’io dai sensi di colpa!) , al miglioramento di se ai fini dell’autostima.

Per concludere sembrerebbe che l’altruismo non sempre c’entra con il volontariato. Anzi! Si direbbe il contrario. Sembrerebbe esserci alla base il soddisfacimento di un “ego” non sempre limpido e forse in cerca di protagonismo. La conclusione è che questa forma di volontariato forse non serve alla nostra società, perché falso e mistificante, e può portare spesso a delle delusioni e a false aspettative da parte della gente che lo riceve.