Scienza e Tecnologia

I due veterani Robert Behnken e Douglas Hurley nello spazio

Dopo 9 anni l’America torna nello spazio. “Abbiamo fatto la storia, inizia una nuova era” esulta la Nasa. Donald Trump è al settimo cielo per il lancio di Demo-2, la prima missione tutta statunitense lanciata dal 2011 dal suolo USA. Dalla rampa di lancio 39/A di Cape Canaveral è partita la prima missione umana realizzata da una compagnia privata, la Space X di Elon Musk, per portare in orbita due astronauti americani diretti alla Stazione spaziale internazionale (Iss).

Il razzo Falcon 9 con la capsula Dragon, nella quale erano chiusi i due veterani Robert Behnken e Douglas Hurley, arrivati alla base della rampa di lancio con Suv Tesla, si è alzato nel cielo della Florida. Mercoledì il lancio era stato sospeso a 17 minuti dalla partenza per il maltempo, nonostante la presenza di Donald Trump al Kennedy Space Center per assistere al ritorno nello spazio del primo equipaggio a stelle e strisce partito dal territorio Usa dall’8 luglio 2011, quando si alzò in volo per l’ultima volta lo shuttle Atlantis. Da allora gli astronauti Usa hanno dovuto utilizzare le navicelle russe Soyuz, che partono dalla base di Baikonur, in Kazakistan.

Il presidente e il suo vice Pence sono tornati a vedere il lancio, mancava solo la first lady Melania. Ora i due astronauti (Behnken 49 anni, Hurley 53) dopo un viaggio di 19 ore agganceranno la Iss, a 400 chilometri di altezza sopra la superficie della Terra. Dopo 9 minuti dal lancio, il razzo Falcon 9 è atterrato sulla piattaforma galleggiante al largo della Florida. Una delle caratteristiche di Space X è la riutilizzabilità del vettore, fatto che abbassa di molto i costi delle missioni. Dodici minuti dopo la partenza si è staccato anche il secondo stadio, lasciando la Dragon in un’orbita di attesa a 200 km d’altezza.