Salute

La caffeina vanta un effetto protettivo contro il melanoma

I ricercatori dell’ISS in collaborazione con i colleghi di due IRCCS (l’IDI di Roma e il Neuromed di Pozzilli) e di due università italiane (l’Università di Ferrara e l’Università di Roma “Tor Vergata”) sono arrivati alla conclusione che la caffeina ha un evidente effetto protettivo contro la crescita delle cellule di melanoma umano. Le conclusioni sono contenute in uno studio ospitato dalla rivista internazionale Molecules. I ricercatori hanno posto l’attenzione sull’identificazione dei meccanismi mediante i quali la caffeina svolge un importante ruolo protettivo contro alcuni tipi di tumori, già descritto in molti lavori in letteratura, ma ancora non totalmente caratterizzato a livello molecolare.

Usando approcci in silicio e in vitro è stata identificata una proteina che ha un ruolo chiave in questa azione benefica della caffeina, cioè l’enzima tirosinasi che ha una funzione chiave nella sintesi della melanina e che svolgerebbe sia un’azione protettiva contro gli effetti del danno generato dai raggi UV, sia un’importante funzione di immunomodulazione. La caffeina ha ridotto in modo significativo la crescita di queste cellule. Inoltre è stato evidenziato il ruolo di molecole di segnale come IL-1, IP-10, MIP-1, MIP-1 e RANTES, la cui secrezione da parte di queste cellule in coltura è ridotta quando vengono esposte alla caffeina.

Come tutti i farmaci, anche la caffeina ha dei potenziali effetti collaterali, ma i risultati dello studio appena pubblicato aprono nuove e interessanti prospettive nell’ambito della terapia differenziativa, finalizzata cioè a fare differenziare le cellule per colpire solo quelle tumorali evitando la comparsa di recidive dopo il trattamento chemioterapico. Terapia che per tumori maligni come il melanoma cutaneo è considerata un promettente campo di studio.