Alimentazione

Con il caldo aumenta la fame nei maschi e non nelle femmine

Un gruppo di studio internazionale diretto da Shivang Parikh dell’Università di Tel Aviv ha pubblicato su Nature Metabolism uno studio su 3 mila persone ambo sessi valutati in tutte le stagioni dell’anno da cui si evince nell’uomo un fenomeno che era noto solo per i topi. Quando il sole si alza alto nel cielo facendo salire le temperature come avviene d’estate aumenta la fame, ma solo nei maschi e non nelle femmine. La pelle esposta all’irradiazione ultravioletta dei raggi solari attiva la grelina, un ormone prodotto a livello gastro-intestinale e normalmente indotto dal digiuno per inviare al cervello i segnali di fame.

La grelina è stimolata anche dallo stress e ciò spiega la fame nervosa e si osserva un suo alterato rilascio in malattie come anoressia e bulimia che sono i disturbi alimentari. Perché durante l’estate diventano un po’ bulimici solo i maschi e non le donne? La luce solare attiva la grelina che è presente anche negli adipociti cutanei, ma nella pelle c’è pure una proteina oncoprotettrice (p53) che serve a proteggerci dalla formazione di tumori cutanei indotti dall’eccessiva esposizione ai raggi UVB del sole.

La p53 ha anche la funzione di attivare la grelina degli adipociti cutanei, ma nelle donne gli estrogeni interferiscono con tale interazione, impedendo così alla grelina di avviare il conseguente comportamento di ricerca del cibo in risposta all’esposizione ai raggi UVB. La pelle diventa dunque un importante mediatore dell’omeostasi energetica umana e per i disturbi alimentari si aprono nuove opportunità di trattamento topico basate sul genere che sfruttano le basi endocrine del senso di fame. Quindi se sulla spiaggia vi viene una fame da lupi vi conviene stare di più sotto l’ombrellone e, se siete una donna, può darsi che si tratti solo di gola perché la scienza non giustifica la voracità estiva.