Attualità

Latte. Confai Bergamo: margini di guadagno azzerati per gli allevamenti

“I nuovi dati sui costi di produzione diffusi recentemente da Ismea, così come dall’Osservatorio del mercato del latte della Commissione Europea, mostrano una zootecnia in grave difficoltà in cui i margini di guadagno si sono ormai di fatto azzerati”. È quanto ha dichiarato Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando gli ultimi report sull’andamento del comparto lattiero in Italia e in Europa. Secondo l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Agroalimentare, per un allevamento lombardo standard con dimensioni comprese tra i 100 e i 250 capi da latte, produrre 100 litri di latte costa oggi circa 51 euro, che si incrementano a 53 euro nel caso di latte destinato alla produzione di formaggi Dop. “Se consideriamo un prezzo medio del latte alla stalla di circa 53-55 euro per 100 litri di latte – osserva il il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – possiamo facilmente renderci conto che la maggior parte delle aziende zootecniche della nostra provincia e, più in generale, della Lombardia, rischia di avere una gestione con segno negativo di fronte a qualsiasi minima fluttuazione nei prezzi dei fattori di produzione”.

Nei primi nove mesi di quest’anno, infatti, il costo dei mangimi è aumentato in media del 35%, secondo l’indice dei prezzi delle materie prime elaborato periodicamente da Ismea, mentre l’incremento dei costi energetici a carico degli allevamenti ha fatto segnare un +70% nello stesso periodo di riferimento. Per queste ragioni, secondo vari esperti del settore, si starebbe delineando una tendenza degli allevatori a frenare la produzione nel medio periodo, ad esempio modificando la razione alimentare dei bovini, al fine di contenere l’incidenza del costo totale dell’alimentazione animale e ridurre le perdite.