Salute

Pressione alta? Le cause e le principali raccomandazioni per evitare danni

Spesso si sente parlare di ipertensione arteriosa, più comunemente di pressione alta, un disturbo della pressione sanguigna contraddistinto da un suo valore a riposo più alto rispetto ai valori fisiologici normali. All’incirca 2 adulti su 10 sono colpiti da questo disturbo. La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue circolante sulle pareti delle arterie a seguito delle contrazioni del cuore. La pressione del sangue subisce variazioni negli anni. Inoltre la sua potenza è connessa alla quantità di sangue da fornire ai vari organi e tessuti. Il nostro corpo può effettuare degli aggiustamenti dei valori della pressione arteriosa in pochi secondi mediante l’interazione tra sistema nervoso centrale, ormoni e altre sostanze prodotte a livello del sistema nervoso periferico.

Si è ipertesi? Ecco come stabilirlo. Si definisce iperteso un soggetto i cui valori di pressione misurati in un ambulatorio medico sono uguali o superiori a 140 mmHg di pressione massima o sistolica (quella successiva alla contrazione del cuore, o sistole cardiaca, con l’ingresso del sangue nel sistema arterioso) e/o uguali o superiori a 90 mmHg di pressione minima o diastolica (il valore di pressione nelle arterie appena dopo la contrazione cardiaca). A domicilio i valori di riferimento sono 5 mmHg più bassi sia per la sistolica che per la diastolica. I valori pressori devono essere misurati con uno strumento adeguato e seguendo una procedura corretta: vanno effettuate almeno tre misurazioni a distanza di 1-2 minuti l’una dall’altra. Per sapere se si è ipertesi, quindi, bisogna misurare in modo periodico la pressione arteriosa. Chi ha valori di pressione arteriosa sotto i limiti dell’ipertensione dovrebbe ricontrollarla almeno una volta all’anno.

I gradi di ipertensione arteriosa sono differenti. Se si ha l’abitudine di misurarla ad intervalli regolari sarà più facile individuare un’eventuale iniziale alterazione prima che questa diventi “grave”. Nel caso venga registrata la presenza di valori pressori elevati bisognerà rivolgersi al proprio medico curante e seguire le sue indicazioni. Alcuni sintomi, presenti quando i valori pressori sono particolarmente elevati, sono cefalea, capogiri, palpitazioni, affaticamento, perdita di sangue dal naso, disturbi della vista. Nella maggioranza dei casi non è possibile identificare la causa dell’innalzamento della pressione arteriosa (ipertensione ‘essenziale’ o ‘primitiva’), e solo in una piccola minoranza di casi è individuabile una precisa causa (ipertensione ‘secondaria’).

Sono noti diversi fattori che aumentano le probabilità di diventare ipertesi: fattori non modificabili, come l’età e la predisposizione genetica; fattori modificabili, come il fumo, un eccessivo consumo di alcol, una dieta ricca in sale o in calorie e la sedentarietà. Anche lo stress emotivo può favorire la comparsa di pressione alta: queste situazioni simulano una risposta ormonale finalizzata a preparare il corpo all’azione, aumentando così la frequenza e la gettata cardiaca. Se questa condizione si prolunga nel tempo, allora può portare ad ipertensione.

Una pressione arteriosa troppo alta sulle pareti delle arterie può danneggiare i vasi sanguigni e gli organi che questi irrorano. I danni sono maggiori se: la pressione arteriosa è molto alta; la diagnosi viene fatta non tempestivamente;
la terapia non viene subito iniziata. Questa patologia è la causa principale di numerose e gravi malattie cardiache, cerebrali e renali come l’insufficienza cardiaca, l’infarto miocardico, l’ictus cerebrale e l’insufficienza renale.

Se si riscontrano in modo occasionale valori di pressione sanguigna più alti di quelli normali non bisogna spaventarsi. Infatti, i danni provocati dall’ipertensione si sviluppano nel corso del tempo. Per cui bisogna agire subito senza trascurare il problema. La prima cosa più importante da fare è monitorare i valori pressori in diverse occasioni. Se la pressione è molto alta, ad esempio, supera i 200 mmHg di massima o i 120 mmHg di minima in più misurazioni ravvicinate, si consiglia di consultare subito il proprio medico di famiglia.

Per intervenire serve uno stile di vita salutare. Così si inizia a tenere la pressione arteriosa sotto controllo e per prevenire, più in generale, il rischio di malattie cardiovascolari. Non fumare, mangiare frutta e verdura, usare poco sale, praticare attività fisica con regolarità, evitare lo stress e controllare il peso. Sono, secondo diversi studi clinici, cambiamenti nello stile di vita che riescono a ridurre i valori di pressione nel giro di qualche mese, talvolta fino a normalizzarla. Nel caso in cui questi interventi non siano sufficienti, è necessario consultare il proprio medico che prescriverà una terapia farmacologica.

Esistono diverse classi di farmaci efficaci nel ridurre i valori pressori e nel prevenire le complicanze dell’ipertensione. Questi sono: gli ACE-inibitori; i sartani; i calcio antagonisti; i Beta-bloccanti; i diuretici tiazidici o simil-tiazidici. Prevenire è sempre meglio che curare. Per prevenire o almeno differire nel tempo la comparsa dell’ipertensione bisogna seguire degli stili di vita corretti. Di seguito le principali raccomandazioni.

Smettere di fumare. Limitare il consumo di alcol. Seguire una dieta sana ed equilibrata e cioè: ridurre il consumo di sale, non solo limitandone l’aggiunta al cibo, ma anche portando al minimo il consumo di alimenti che ne sono ricchi (ad esempio, i salumi, i formaggi stagionati, i cibi pre-cotti, le salse o i dadi); aumentare il consumo di frutta e verdura fresca (almeno 5 porzioni al giorno), di noci e semi oleosi, di pesce e di latticini a basso contenuto in grassi; usare olio di oliva come condimento; ridurre il consumo di carni rosse e anche l’apporto calorico in generale, perché non è solo un importante fattore di rischio per l’ipertensione ma, anche, più in generale, per altre malattie cardiovascolari. Praticare attività fisica, come una semplice attività aerobica moderata ma regolare (30 minuti, 5-7 volte alla settimana), che riduce la probabilità di sviluppare ipertensione e aiutando a controllare i valori pressori nelle persone già ipertese.