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L’obiettivo è che l’85% dei medici di base alimentino il Fascicolo Sanitario Elettronico entro il 2025

Fari puntati sul Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0. Lo schema di decreto del ministro della Salute e del sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all’innovazione tecnologica, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, ha ottenuto il parere favorevole dalla conferenza stato-regioni. Il decreto individua i contenuti del fascicolo, i limiti di responsabilità e i compiti dei soggetti che concorrono alla sua implementazione, le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali nel rispetto dei diritti dell’assistito, nonché le modalità e i livelli diversificati di accesso e si compone di tre allegati tecnici.

All’interno del Fse saranno contenuti i dati identificativi e amministrativi del cittadino, i referti e verbali di pronto soccorso, le lettere di dimissione, il profilo sanitario sintetico (il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato dal medico di medicina generale o dal pediatria di libera scelta che riassume la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta), le prescrizioni specialistiche e farmaceutiche e altri documenti quali, tra gli altri, cartelle cliniche, vaccinazioni e dati delle tessere per i portatori di impianto.

Il nuovo fasciolo risponde alle esigenze dei cittadini che potranno consultare dati clinici, accedere a prestazioni di telemedicina, emergenza-urgenza ed erogazione farmaci, prenotare prestazioni sanitarie. Il cittadino avrà il diritto di accedere al “taccuino personale”, sezione riservata del Fse dove potrà inserire, modificare ed eliminare i dati e i documenti personali relativi ai propri percorsi di cura.

Medici di medicina generale, pediatri e medici specialisti potranno consultare e analizzare i dati clinici degli assistiti a supporto delle attività di diagnosi e cura, per la valutazione preventiva dell’appropriatezza prescrittiva e il monitoraggio dell’aderenza alle cure del paziente, per la prevenzione primaria e secondaria e la prenotazione di prestazioni per i propri assistiti.

Il Fse sarà uno strumento utile anche alle attività dei farmacisti, come per esempio la distribuzione di farmaci e la verifica della terapia erogata, la registrazione e segnalazione di allergie e reazioni avverse ai farmaci. Infermieri e altri professionisti sanitari potranno consultare i dati clinici degli assistiti di cui seguono la cura. Sarà uno strumento per le direzioni sanitarie regionali nell’ambito delle attività di prevenzione e programmazione sanitaria ma anche per gli enti di ricerca e le loro attività in campo medico e biomedico.

L’alimentazione del fse sarà garantita dalle Asl, dalle strutture sanitarie pubbliche e accreditate del servizio sanitario nazionale e dei servizi socio-sanitari regionali e dai servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante (sasn), nonché dalle strutture sanitarie autorizzate e dai professionisti sanitari, anche convenzionati con il ssn, quando operano in autonomia.

L’interoperabilità del fascicolo sanitario elettronico, qualora l’assistito debba rivolgersi a strutture sanitarie di regioni diverse da quella di assistenza, è garantita dall’infrastruttura nazionale per l’interoperabilità fra i fse (Ini, ndr). La conferenza stato-regioni ha dato parere favorevole anche sui flussi informativi “sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza riabilitativa” (Siar), “sistema informativo per il monitoraggio delle attività erogate dai consultori familiari” (Sicof) e “sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza domiciliare” (Siad) che sono strettamente collegati e di importanza strategica per l’alimentazione del Fse.

Infine, fa sapere il ministero della nota, è stato diramato alle regioni il decreto di programmazione di parte dei 750 milioni di euro per la realizzazione dei servizi di telemedicina collegati, investimento di cui Agenas è il soggetto attuatore e per il quale è previsto il raggiungimento del target europeo entro dicembre 2023. L’obiettivo – indicato dal PNRR – è che l’85% dei medici di base alimentino il Fascicolo entro il 2025 e che tutte le Regioni e Province Autonome adottino e utilizzino il Fascicolo entro il 2026.