Salute

Ecco l’identikit di chi soffre più spesso di mal di schiena

Spesso di mezza età, sovrappeso o fumatrice. È l’identikit di chi soffre più spesso di mal di schiena, emerso dallo studio pubblicato su The Lancet Rheumatology. A partire dai dati della ricerca “Global Burden of Disease”, in cui vengono man mano aggiornati mortalità, frequenza e impatto di diverse patologie in gran parte dei Paesi del mondo, i ricercatori hanno tracciato la fotografia della lombalgia e ipotizzato gli scenari del prossimo futuro, sottolineando che già oggi si tratta di uno dei problemi più diffusi ma che con il 2050 esploderà. Per quella data sono previsti oltre 840 milioni di persone con il mal di schiena, in aumento soprattutto in Asia e Africa.

Già oggi il dolore alla schiena è una delle maggiori cause di disabilità e un terzo dei casi dipende da fattori almeno in parte modificabili connessi al tipo di impiego, al sovrappeso, all’abitudine al fumo, ma non si fa abbastanza per la prevenzione né c’è sufficiente informazione su come trattare i pazienti, come sottolinea la coordinatrice dello studio Manuela Ferreira dell’Università di Sydney.  “In gran parte delle attuali linee guida non ci sono raccomandazioni dedicate a come gestire il mal di schiena negli anziani, che sono la quota maggiore di pazienti: spesso vengono loro prescritti farmaci più pesanti rispetto a chi è più giovane, ma analgesici potenti possono avere un impatto negativo sulla funzionalità o la qualità di vita degli anziani e anche interferire con gli altri medicinali che spesso assumono. Serve maggiore attenzione nella gestione del mal di schiena, perché per esempio la ricerca ha dimostrato che l’efficacia di alcuni interventi ritenuti comunemente utili è ancora ignota o in discussione”.

È il caso per esempio di laser, Tens (Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea) e stimolazione muscolare elettrica per la cura del mal di schiena acuto che tuttavia, essendo nella maggioranza dei casi un disturbo non preoccupante, può essere affrontato anche con terapie non farmacologiche come queste o come l’applicazione di calore sulla zona dolente, o, ancora, con trattamenti che includano l’agopuntura, la cui azione antidolorifica potrebbe evitare i farmaci in alcuni pazienti, oppure le manipolazioni dei trattamenti chiropratici (che prevedono mobilizzazioni più brusche) od osteopatici (con mobilizzazioni più dolci). Ci sono pochi dubbi che muoversi sia il miglior modo per prevenire, ma anche per curare il mal di schiena.