Salute

Il candidato per la prevenzione dell’emicrania

Il Professore Neurologo Fabio Antonaci ha partecipato al 13th European Headache Congress ad Atene, dove è stato fatto il punto sui numeri del mal di testa a livello europeo.

Tutti i numeri dell’emicrania

L’emicrania è una patologia diffusa, si stima che l’11% dei soggetti adulti nei paesi europei sia affetto da emicrania. Dall’1 al 4% della popolazione globale ha attacchi emicrania quotidiani o quasi. L’età con maggiore prevalenza di emicrania è  quella più produttiva fra 25 e 55 anni interessando 3 volte di più le donne degli uomini.

L’emicrania ha un impatto importante sui pazienti, le loro famiglie e la società. Rappresenta la sesta causa di anni vissuti con disabilità ( il 90% dei pazienti hanno dolore moderato-severo, il 75% dei pazienti ha una ridotta capacità funzionale, il 33% ha bisogno di rimanere a letto).

L’emicrania impatta sulla vita familiare e le attività sociali ( l’85% dei pazienti hanno una importante riduzione nella capacità lavorativa nelle attività domestiche, il 45% devono rinunciare ad  attività famigliari, sociali e di svago e il 32% rinunciano a programmare degli eventi per il mal di testa).  L’emicrania comporta un onere economico importante (negli Stati Uniti si stima una spesa per emicrania pari a 78 miliardi di euro, con costi sanitari diretti ed indiretti importanti).
Il 40% degli emicranici potrebbero trarre beneficio dalla terapia preventiva per l’emicrania ma meno del 15% degli emicranici assumono correntemente una terapia preventiva. È noto che che il 2.5% dei pazienti con emicrania episodica progrediscono verso una una forma cronica.

I fattori di rischio dell’emicrania cronica

Vi sono almeno 4 fattori di rischio che sono associati alla progressione verso una emicrania cronica. Il primo è l’occorrenza di una cefalea ex novo su una cefalea episodica; il secondo è un inadeguato trattamento dell’attacco emicranico (un trattamento inefficace dell’attacco raddoppia il rischio di cronicizzazione, l’uso di farmaci contenenti oppiacei e barbiturici aumenta il rischio di emicrania cronica nell’anno successivo), il terzo è l’obesità e la sindrome metabolica (la prevalenza di emicrania cronica negli obesi  – 1.6% nei grandi obesi – 2.5% è  molto più alta che in un soggetto normopeso – 0.9%); il quarto è la depressione, l’ansia e il dolore cronico (depressione ad ansia sono 2 volte più frequenti negli emicranico cronici, il dolore cronico è 2.5 volte più frequente nell’emicrania cronica rispetto alla episodica), la depressione inoltre rappresenta un fattore predittivo di sviluppare emicrania cronica nell’anno successivo nei pazienti con emicrania episodica.

Quando è indicata una terapia preventiva dell’emicrania ?

Se il quadro clinico del soggetto presenta queste caratteristiche è indicato svolgere una terapia preventiva dell’emicrania al più presto possibile:

  • Frequenza della cefalea: > 4 giorni al mese.
  • Grado di disabilità : presenza di alcuni giorni di impatto sulle attività quotidiane correlato alla cefalea.
  • Uso di farmaci per l’attacco: uso eccessivo di farmaci sintomatici che contengono barbiturici ed oppiacei aumentano il rischio di progressione.
  • Comorbidità: obesità, depressione, ansia e scarsa qualità del sonno.