Salute

In tutto il Piemonte gli psicologi delle cure primarie

Sarà attuato in tutto il Piemonte il progetto innovativo che prevede l’istituzione dello psicologo delle cure primarie. La somma messa a disposizione dalla Regione alle aziende sanitarie è il finanziamento statale di 1.837.600 euro. L’assessore regionale alla Sanità rileva che la diffusa precarietà economica e di salute indotta dalla pandemia e l’isolamento vissuto in particolar modo da adolescenti e soggetti fragili hanno inevitabilmente comportato un aumento del disagio psichico e lo sviluppo di situazioni psicopatologiche che necessitano di una tempestiva presa in cura psicologica o psichiatrica. Intenzione della Regione è utilizzare le risorse statali per potenziare e rendere omogenee le prestazioni di tipo psicologico su tutto il territorio. Il fondo sarà pertanto finalizzato ad allineare i bisogni delle comunità e dei pazienti, rafforzare le strutture e i servizi sanitari di prossimità e quelli domiciliari, sviluppare soluzioni di telemedicina avanzate a sostegno dell’assistenza domiciliare.

Lo psicologo delle cure primarie, attualmente nel Distretto sanitario e successivamente nelle Case di comunità, diventerà il punto di riferimento continuativo per tutta quella fetta di popolazione che ha necessità di una prima presa in carico di tipo psicologico. Ogni Asl dovrà individuare un referente aziendale psicologo responsabile del progetto. Dallo studio multicentrico internazionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità risulta che il 24% dei pazienti che si reca dal medico di famiglia presenta un disturbo psicopatologico: le forme di disagio psicologico più frequenti sono la depressione, con una prevalenza del 10,4%, e il disturbo d’ansia generalizzata, la cui prevalenza è del 7,9%. Attualmente le problematiche di tipo psicologico, sia primarie che conseguenti a stati di cronicità o invalidità (malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie respiratorie croniche, il diabete e la depressione), sono presenti nel 21-26% dei pazienti che afferiscono ai Servizi della medicina di base.