Salute

Chi fa uso continuativo di tabacco ha il 10% di probabilità in più di sviluppare qualunque malattia

Brutte notizie per i fumatori. Chi fa uso continuativo di tabacco ha il 10% di probabilità in più di sviluppare qualunque malattia. La metà di chi inizia a fumare da giovane morirà per il fumo. Sono gli inquietanti dati emersi da uno studio ospitato da The Lancet Public Health secondo cui chi ha il vizio del fumo è associato ad un’aumentata incidenza di 56 diverse malattie che va dal 6% di rischio in più di diabete al 216% di rischio in più di cancro alla laringe. Tra le patologie ce ne sono alcune molto mortali come diverse tipologie di tumore, l’infarto, l’aneurisma aortico e altre responsabili di un calo della qualità della vita come il diabete, l’ulcera, la cataratta, l’asma.

La ricerca è stata condotta dai ricercatori dell’Oxford Population Health del Regno Unito, dell’Università di Pechino e dell’Accademia cinese delle Scienze mediche. Lo studio è stato tenuto in Cina, dove il fumo è la causa di oltre un milione di morti all’anno. Qui è concentrato il 40% dei fumatori a livello mondiale. Secondo l’Oms si registrano in tutto il mondo 8 milioni di decessi a causa del fumo mentre in Italia si stima che oltre 93 mila morti (20% del totale di tutte le morti tra uomini e il 7,6% tra donne) siano attribuibili al fumo. Entro la fine del secolo perderanno la vita un miliardo di persone a causa del fumo.

Per valutare gli effetti del fumo di tabacco sulla salute i ricercatori hanno utilizzato i dati della China Kadoorie Biobank relativi a 512 mila adulti cinesi reclutati nel periodo 2004-2008. I partecipanti hanno risposto ad un questionario sullo stile di vita e sui fattori comportamentali, incluse informazioni dettagliate sul fumo, come l’età in cui hanno iniziato a fumare e il tipo di tabacco usato. Di tutti i partecipanti, il 32,4% fumava regolarmente (il 74% erano uomini e il 3% di donne). I partecipanti sono stati seguiti per un periodo di 11 anni. Durante questo tempo sono morti più di 48.800 volontari e si sono verificati circa 1,14 milioni di nuovi eventi di malattia. In totale sono state analizzate 85 cause di morte e quasi 500 patologie diverse. Incrociando i dati è emerso che il fumo è associato ad un rischio superiore di 22 cause di morte (17 per gli uomini e 9 per le donne) e di sviluppare 56 malattie diverse (50 per gli uomini e 24 per le donne).

Chi fumava regolarmente aveva il 10% in più di rischio di sviluppare qualunque malattia. Proprio a causa delle patologie provocate dal tabacco, i fumatori sono stati ricoverati in ospedale più spesso, in particolare per patologie respiratorie e tumori. I ricercatori stimano che i fumatori di entrambi i sessi muoiano 3,5 anni prima dei non fumatori, sostenendo che il divario aumenterà ancora nei decenni futuri.

Ma ci sono anche buone notizie. Le persone che hanno smesso di fumare volontariamente (prima di sviluppare malattie gravi) hanno livelli di rischio simili a quelli di persone che non hanno mai fumato, 10 anni dopo aver detto addio a sigari o sigarette. Smettere di fumare subito può quindi salvare la vita. Secondo la ricerca la metà delle persone che inizia a fumare da giovane morirà a causa del fumo se non smette in tempo. “Circa due terzi dei giovani cinesi sono fumatori di sigarette e la maggior parte inizia prima dei 20 anni – commenta il professor Liming Li, tra gli autori dello studio – e se non decideranno di smettere la metà di loro morirà a causa del vizio”.