Salute

Le scarpe antinfortunistiche sono estremamente necessarie per la protezione del piede

Il piede va tenuto sempre al riparo. Servono scarpe comode ed adeguate alle proprie caratteristiche, esigenze e alla stagione. A maggior ragione se si tratta di scarpe da lavoro. Su questo sito si possono trovare le migliori scarpe antinfortunistiche e farsi un’idea di quanto siano importanti per garantire la protezione del piede mentre si lavora.

Le calzature antinfortunistiche possono essere prevalentemente scarpe ma anche stivali. Le scarpe antinfortunistica sono raggruppate in due classi principali: Classe I (Calzatura in cuoio o altri materiali escluse le calzature in gomma o polimero; Classe II (Calzatura interamente in gomma o in polimero). Le due categorie sono suddivise in 3 sottocategorie sulla base di specifiche caratteristiche di protezione, sancite da relative norme tecniche di riferimento: calzature di Sicurezza (Safety – S oppure SB) con puntale resistente all’urto fino a 200 Joule, e a compressione fino a 15 kN. Norma di riferimento: UNI EN ISO 20345:2022; Calzature di Protezione (Protective – P oppure PB) con puntale resistente all’urto fino a 100 Joule, e a compressione fino a 10 kN. Norma di riferimento: UNI EN ISO 20346:2022; Calzature da Lavoro (Occupational – O oppure OB) senza puntale. Norma di riferimento: UNI EN ISO 20347:2022.

Le differenze tra le tre tipologie sono determinate dal differente grado di protezione del puntale. Tutte le calzature antinfortunistiche devono resistere allo scivolamento. In specifici contesti di lavoro possono servire ulteriori protezioni. Le differenti tipologie di protezione sono indicate da una serie di lettere codificate: P= Resistenza alla Perforazione; E = Protezione del tallone dallo Shock da urto; A= Protezione dalle Scariche elettrostatiche (antistatica); C= Calzatura Conduttiva; I= Calzatura Isolata elettricamente; CI= Calzatura Isolata dal Freddo; HI= Protezione dalle Alte temperature; HRO= Resistenza al calore per contatto; WR= Calzatura resistente all’acqua (protezione dalla penetrazione di liquidi); WRU= Impermeabilità dinamica del tomaio; M= Protezione del Metatarso; AN= Protezione della Caviglia; CR= Resistenza al Taglio; FO= Resistenza agli Idrocarburi; Combinazioni di requisiti. Una combinazione di più tipologie di protezioni (di base e aggiuntive) può essere necessaria nei casi in cui il lavoratore si trovi ad operare in situazioni in cui sono presenti più rischi contemporaneamente.

Si possono avere una serie di combinazioni: SB: classe I o II – Requisiti di base; nessun requisito supplementare; S1: classe I – Area del tallone chiusa, proprietà antistatiche, assorbimento di energia al tallone; S2: classe I – Come S1 + impermeabilità dinamica del tomaio (WRU); S3: classe I – Come S2 + lamina antiforo, Resistenza alla Perforazione della suola (P); S4: classe II – Proprietà antistatiche, assorbimento di energia del tallone, resistenza agli oli; S5: classe II – Come S4 + lamina antiforo, Resistenza alla Perforazione della suola (P)

La scarpa antinfortunistica deve essere dotata di marcatura chiara e indelebile con indicazione di: misura e modello; nome e indirizzo del fabbricante; marcatura CE; data di produzione; norma di riferimento (EN ISO); Simboli di protezione. Per i DPI di seconda e terza categoria la presenza della marcatura CE, della dichiarazione di conformità e della nota informativa rilasciate dal fabbricante garantiscono il possesso, da parte del DPI, dei requisiti essenziali.

Il mantenimento del livello di protezione garantito da una scarpa antinfortunistica dipende da numerosi fattori tra cui: la frequenza di utilizzo, la manutenzione effettuata, l’ambiente di lavoro di riferimento, eventuali incidenti. Considerando un uso quotidiano, una corretta manutenzione e l’assenza di incidenti è consigliabile sostituire la scarpa antinfortunistica ogni 6 mesi.